Scienza degli strumenti

Scienziati e ingegneri dello IASF-Pa creano strumentazione per la ricerca.

Scienziati e ingegneri dello IASF-Pa creano strumentazione per la ricerca spaziale e calibrano gli strumenti, a terra e nello spazio, come per esempio l’UVscope per la stima del fondo del cielo notturno, prototipi di piano focale di tellururo di cadmio-zinco da utilizzare su missioni con palloni aerostatici e imaging dei muoni dai vulcani per mezzo di telescopi Cherenkov.

La conoscenza del fondo di luce del cielo notturno (NSB) nella regione dell’ultravioletto è necessaria nell’analisi dei raggi cosmici rilevati dagli esperimenti di fluorescenza e nei telescopi Cherenkov. L’NSB dipende dalle condizioni geografiche e atmosferiche, inclusi umidità, pressione, polveri, bagliori, luce lunare, stelle e pianeti. La misurazione del NSB diffuso nella regione di energia UV è quindi una parte complementare e integrante delle attività dei raggi cosmici e del gruppo di astronomia TeV presso lo IASF-Palermo. Questa attività viene effettuata attraverso osservazioni a terra con lo strumento UVscope. Lo strumento è essenzialmente un rilevatore di luce che funziona come un contatore di fotoni. La sua unità sensibile è un fotomoltiplicatore a risposta ad alta velocità con efficienza estesa alla banda UV.
Maggiori informazioni su UVscope (in inglese).

Negli ultimi anni vari strumenti a bordo di missioni satellitari hanno dimostrato la necessità di estendere misure ad alta sensibilità con risoluzione angolare fine accoppiata a buone prestazioni spettroscopiche nella banda dei raggi X duri. Questi requisiti hanno stimolato lo sviluppo di ottiche di focalizzazione di raggi X duri come i concentratori multistrato. 
Maggiori informazioni sulle tecnologie CDZ (in inglese).


Una comprensione dettagliata della struttura interna dei vulcani è uno dei punti chiave per la valutazione dei rischi geologici. Usando telescopi basati sulla tecnica di imaging Cherenkov, i ricercatori dello IASF-Palermo hanno proposto un nuovo approccio per studiare l’interno dei vulcani. Il metodo si basa sulla rilevazione della luce Cherenkov emessa dai muovi relativistici, prodotti secondari dei raggi cosmici, che sopravvivono dopo aver attraversato la roccia vulcanica.
Maggiori informazioni sulla muografia vulcanica (in inglese).