Il 15 dicembre del 1964 dalla piattaforma San Marco al largo del Kenya venne lanciato il San Marco 1, il satellite che permise al nostro paese di rientrare tra i primi al mondo a superare l’atmosfera terrestre e di iniziare così l’avventura italiana nello spazio. Per omaggiare questa storica impresa, il 16 dicembre di ogni anno si celebra la giornata nazionale dello spazio, istituita con Direttiva del Presidente del Consiglio dei Ministri del 14 ottobre 2021 con l’obiettivo di sensibilizzare i cittadini italiani alle attività spaziali.
Quest’anno il nostro Istituto, in collaborazione con l’associazione culturale Aterraterra, partecipa all’evento con la tavola rotonda dal titolo “Atterrare nello spazio“. L’appuntamento è per venerdì 16 dicembre, presso lo spazio di Aterraterra LAB, in Via Giacalone 43 – 90133 Palermo, alle ore 18:00.
Di seguito i temi proposti durante la discussione:
- “Passato, presente e futuro dell’esplorazione umana del buio cosmico“, di Melania Del Santo – INAF/IASF Palermo
«Nella seconda metà dell’Ottocento e all’inizio del Novecento la letteratura internazionale comincia ad arricchirsi di temi futurologici come ad esempio i viaggi spaziali. Dopo aver letto “La guerra dei mondi” di Wells, Robert Goddard scrive nel 1909 un saggio sui combustibili di propulsione, ma solo nel 1926 progetta un razzo capace realmente di volare.
In quegli stessi anni comincia la corsa alla conquista dello spazio da parte di USA, Germania, e URSS e oggi, ad appena un secolo di distanza, satelliti con a bordo sofisticati telescopi consentono di guardare l’Universo con occhi sensibili a tutte le frequenze dello spettro elettromagnetico, rendendo possibile osservarne i “bordi”. A questa esplorazione osservativa attuata “da qui”, ne segue parallelamente un’altra mediante sonde spaziali che abbiamo inviato nel nostro sistema planetario per osservare “da lì” le caratteristiche dei mondi a noi più vicini.
«Senza nessuna pretesa di completezza, ripercorreremo insieme alcune delle tappe più significative di questa entusiasmante esplorazione dello spazio che oggi ci vede impegnati sia come osservatori interessati allo sviluppo della pura conoscenza, sia come esploratori e futuri colonizzatori di questi nuovi mondi».
- “Cielo e Terra; Segni e Semi“, di Angelo Adamo – INAF/IASF Palermo
«In questo intervento mi propongo di gettare un ponte tra l’antichità e il futuro.
Noi, infatti, ci troviamo a vivere in un momento particolare, posto sotto l’immensa campata temporale che connette l’antichità di Esiodo, la romanità di Virgilio e il futuro oramai prossimo che ci vedrà abitatori dello spazio esterno all’atmosfera terrestre. Se un tempo per quegli autori il cosmo era solo il luogo dal quale ci arrivavano segni da interpretare per capire (anche) quando coltivare e cosa coltivare, presto esso diventerà il “terreno che calpesteremo” per comprendere cosa coltivare e dove e come farlo.
Da luogo dei segni a terreno dei semi il passo è stato tutt’altro che breve, ma è comunque e finalmente alla nostra portata e capire come la scienza si propone di affrontare queste problematiche vuol dire omaggiare i poeti e filosofi che eravamo, preparandoci a diventare i coloni dello spazio che saremo».
Aterraterra modererà la tavola rotonda e, dopo gli interventi degli astrofisici Adamo e Del Santo, inviterà i presenti a riflettere, anche in senso critico, sul presente e il passato, guardando da diversi punti di vista il tema delle esplorazioni spaziali.